Falesia Spiaggia del Ginepro Isola d’Elba

Suggestiva falesia situata in uno dei luoghi più selvaggi dell’Elba. Sono stato con mio figlio ad arrampicare la prima settimana di luglio, temperatura al sole 31gradi! La parete va in ombra verso le 17 e immediatamente si rinfresca concedendo ai Climber di scalare in eccezionali condizioni. Abbiamo ripetuto le vie del settore centrale, visibilmente il più bello, con itinerari di medio/bassa difficoltà (5c+ max). La chiodatura è un mix di fittoni resinati inox e zincato in eccellenti condizioni, con sosta su fittoni inox senza catena e moschettone di calata: portarsi quindi una longe per la manovra in sosta. La qualità della roccia è superlativa con passaggi in aderenza per i piedi e piccole lame per le mani.
Non avendo la guida cartacea ho cercato le info per l’accesso sul web ma quello che ho trovato è stato davvero poco chiaro. Spero, qui, di essere esaustivo almeno per l’itinerario d’accesso; per l’elenco delle vie e dei settori presenti sulla spiaggia rimando ai vari blog/siti presenti sul internet, avendo ripetuto solo le 6 vie centrali su circa 20 totali.

ACCESSO: da Capoliveri prendere indicazioni verso la Tenuta delle Ripalte, passando dalla strada panoramica che sovrasta la Spiaggia dell’Innamorata e le vecchie miniere. Dopo pochi km la strada diventa sterrata, con fondo regolare, e la si percorre per circa 10km fino al raggiungimento della Tenuta. Annunciarsi alla Reception del Residence specificando che si vuole andare alla parete di arrampicata della Spiaggia del Ginepro. Vi faranno accedere all’interno del Residence con l’auto consigliandovi di parcheggiare presso il centro ippico. Si imbocca a piedi la strada che scende verso il mare lasciandovi i box dei cavalli sulla dx. Proseguite per circa 500 mt fino ad incontrare un centro residenziale di villette a schiera sulla dx (personalmente ho parcheggiato qui). Proseguire a piedi la strada sterrata che procede verso il mare fino all’evidente curva verso dx; qui si imbocca il sentiero che continua dritto verso il mare e successivamente verso sx. Proseguire la traccia tra saliscendi sempre verso sx fino ad imboccare un’ulteriore strada sterrata che scende verso il mare. La si percorre per circa 800mt fin quando, in prossimità di una curva verso dx con vista sulle vecchie miniere, si nota una traccia di sentiero a sx che scende verso il mare. Lo imbocchiamo tenendo sempre la dx anche in prossimità di un bivio fino al raggiungimento tramite scogli alla spiaggia. Piano B raggiungere la spiaggia direttamente in barca. Calcolare circa 20/30 minuti di avvicinamento a piedi.

ciao Guerza

NUOVA VIA: “ZAMBA” Dosso Alto – Piccole Dolomiti Bresciane

In questi giorni ho sentito molto parlare di alpinismo….si parlava di come ognuno intende dare il significato a questa parola. Se mi guardo attorno vedo solo un gran casino…..i giovani sono martellati da strani miti, che il più delle volte vengono screditati da nuovi fenomeni…….leggo di innumerevoli ripetizioni alle Jorasses e di analoghe vie aperte più di 100 anni fa, reputate dure solo perchè il rischio di prendere un sasso in testa è maggiore rispetto alle possibilità di uscire indenne dalla parete……leggo di fessure americane di soli 30mt, salite con 3 serie di friends e leggo, “ma almeno è in America”…..sorrido di fronte alla frenesia dell’imminente arrivo del ghiaccio, nella solita Valle di Daone, e leggo, “me ne mancano due e le ho fatte tutte”…….mi sorprendo ancora nel constatare che tutti conoscono il passaggio chiave di qualsiasi via esistente sul globo, grazie alla rete, e leggo di chi inizia a puntare il dito sull’etica di salita adottata…..tutti sanno chi ha salito free-solo quello e chi ha aperto quell’altro e leggo, “hahaha ma ha usato uno spit”…..poi, se provo a cercare chi è andato a Scalare, con la S maiuscola, la via anche solo di VIII o VII, anche solo in dolomiti, senza spit, con il tanto chiacchierato stile TRAD, ecco che le pagine di lettura riportano pochissime citazioni, il più delle volte o molto vecchie, o di giovani Scalatori altoatesini o addirittura stranieri.

E’ vero, anche tutto questo è alpinismo, d’altro canto Bonatti sosteneva che per essere un alpinista non necessariamente dovevi scalare montagne…..

Poi, provi a parlare ad un bresciano delle tue valli, delle tue montagne, delle tue pareti……..ma, che cazzo, sono anche sue……lui ti guarda; si gratta la barba se ce l’ha; piega la testa d’un lato; e poi se ne esce: “Se dai, però, vuoi mettere  Arco??!!!”……a quel punto senti qualcosa che ti cade dai pantaloni…..e non son le chiavi che avevi in tasca!!!da bagolino

Per fortuna, quindi, ritorniamo a quanto detto ad inizio articolo…..grazie alla rete, internet insomma, possiamo andare a leggere di posti remoti, nascosti, dove non batte neppure il sole…….dove ti bastano 80minuti dal casello di Brescia Centro per essere fuori dal mondo….e se hai la fortuna di essere uno scalatore, puoi anche trovarti appeso ad una parete, con una roccia ben più sana di quella delle dolomiti. Prima che qualcuno lo dica, però, vi anticipo che per scovare per primi questi posti e queste pareti, bisogna scollegare internet e cominciare a camminare.

 

Ora vi racconto della nuova via “Zamba”, aperta da due Andrea, per ricordare un grande amico, ma sopratutto una grandissima persona….un terzo Andrea…… ANDREA ZAMBALDI.lui

Chi lo ha conosciuto, sicuramente lo ricorderà per il contagioso sorriso, per il suo entusiasmo in ogni attività, per essere in grado di ricordarsi di ogni suo amico e saper coltivare nuove amicizie. Ho avuto il piacere di frequentarlo quanto basta per aspettare con ansia la telefonata del mercoledi, in pausa pranzo, o del suo clacson sotto casa quando passava da ste parti.

L’ho sempre stimato per quello che era, per quello che faceva e di come lo faceva. Ringrazio chi me l’ha presentato e ringrazio lui per avermi concesso di essergli amico.

Con questa via, la via ZAMBA, mi piace pensare che da lassù, insieme a Beppe e a tanti altri amici, mi mandi a quel paese imputandomi di non avergli aperto una via un pò più decente…….ma poi mi dico….”macchè”……non era nel suo stile…

 

zamba

ZAMBA 280mt, 5lung, max 6C/ S2

L1- 6bIO.

L2- 6C (LIBRO DI VIA)BARILE

L3- 6A+

L4- III e PENDIO!!!!!!

L5- 4+

PRIMA PARTE

La via segue la linea rossa in foto e si sviluppa tra fessure e placche a tacche. La chiodatura è praticamente tutta a fixe del 10.IO Inizialmente era stata aperta in stile TRADizionale, poi rivista e richiodata stile “Arco” con la speranza che venga ripetuta.IO.. La roccia è eccellente per i primi due tiri, discreta per il terzo, pendio e roccette sul quarto tiro e roccia articolata sull’ultimo.IO PARETE A 3/4 di parete si nota, come detto, un’evidente pendio di erba dove occorre prestare molta attenzione. Qui le protezioni sono miste a fixe (2), chiodi (1) e cordoni su mughi. Si consiglia di salire fino all’evidente alberello per circa 10 metri e spostarsi tutto a sx costeggiando la parete rocciosa. Usciti dall’ultimo tiro, per chi volesse raggiungere l’ometto presente sul sentiero di cresta che costeggia le trincee di guerra e che porta in vetta al Dosso Alto, conviene seguire la linea di mughi che porta, sempre stando in cresta, verso destra. Raggiunto l’ometto è possibile scendere a piedi seguendo le indicazioni su sentiero (linea gialla).OMETTO

Da qui, però, è anche possibile la discesa in doppia, (linea blue), puntando al canale sotto la perpendicolare dell’ometto (fixe con moschettone a pochi metri dall’ometto, poco sotto la cresta di mughi in uscita dalla via). Calati per circa 20 metri metri, puntare a sx in prossimità di un evidente colle. Un metro sotto si trova fixe e moschettone di calata. Da qui ritorniamo alla sosta alla base dell’ultimo tiro.CRESTA USCITA

Ora basta seguire le soste di salita attrezzate per le calate. Da S2 si raggiunge la base della parete.

Per raggiungere la parete, invece, occorre raggiungere il Passo del Maniva e parcheggiare in prossimità della chiesetta, all’imbocco della strada sconnessa che porta verso il Baremone (a dx).

Prendere e seguire le indicazioni  “Sentiero per Esperti” per il Dosso Alto. Dopo circa 30 minuti il sentiero devia decisamente a dx salendo per prati e terra.PARETE Di fronte a noi troviamo la bastionata rocciosa dove, un’evidente traccia, porta prima al ghiaione e poi alla base della placca,PADELLA ove si trova la padella con riportato il nome della via.NOI

In foto, col compagno di apertura Andrea Cominelli, al termine dei lavori di ripristino.

Buone scalate a tutti

Guerza

 

 

CONCARENA: RITORNO AL PASSATO……ADAMELLO: PROIETTATO VERSO IL FUTURO

Il titolo la dice lunga…..e fa intendere che quest’estate c’è stata aria di cambiamento….

Chi l’avrebbe mai detto, (forse tutti tranne me), che a distanza di un anno dalla mia ultima “performance” sulle crode camune, il richiamo verticale potesse attirare nuovamente la mia attenzione sulle amate pareti verticali della Concarena. A dire il vero, chi mi ha convinto, non è stato il richiamo verticale……..bensì le continue ed assillanti chiamate al cellulare di Paolo D.

Reduce da tre settimane di mare con la famiglia (nel frattempo siamo diventati in 4!!!!!!!)giovedi 21 agosto mi precipito verso il Rif. Baita Iseo che, con meraviglia, raggiungo a piedi in 30 min…..poco più del tempo impiegato percorrendo la mulattiera in auto.conc

Io e Paolo puntiamo alla base dell’ultimo Pilastro visibile dal ghiaione che costeggia il buon vecchio Pilastro Beppe Chiaf, 150mt dopo la Via “Chiacchiere e Distintivo”.conca

Da qui, tenendo la linea logica che porta verso dx, si salgono 3 pilastri collegati tra loro da un filo di cresta molto esposto.concarena .... Ne salta fuori una bellissima via, decisamente alpinistica e dal carattere esplorativo,concarena“L’ULTIMA SIGARETTA”  150mt/ V/ R3/ III/ 5lung.,relaz conc attrezzata alle soste con chiodi e cordone di calata.concar

Un ringraziamento a Paolo e al suo amico Chars per scarpette-imbrago-martello-friends-magnesite-moschettoni-cordoni-chiodi-voglia-stimolo-compagnia eccccc rigorosamente prestati essendone totalmente sprovvisto.concare

Ma a dire il vero, il bello, deve ancora venire………o meglio dovevo ancora andarci, a far bello 😉lob .

Partenza Sabato 22 agosto alle solite ore 4.00 del mattino….io e Andrea C…….destinazione Val di Genova.lob 1 Alle 6.30 ci carichiamo gli sci e scarponi sulla schiena, e con scarpe da ginnastica arriviamo al Rif.Lobbie sotto un’abbondantissima nevicata, passando dal sentiero Matarot.lob 2

Dopo un bel piattone di spaghetti al ragù ed una birrozza media, inforchiamo gli sci approfittando della schiarita prevista dal primo pomeriggio eeeeeee……….powder!!!!!!!! I 30 cm di neve fresca caduta nella mattinata, fanno presto dimenticare la fatica fatta sul sentiero e gli effetti dell’alcool in quota……lob...

Dopo un paio d’ore di vagabondaggio sul Pian di Neve, decidiamo di tornare in valle, passando per il Rif.Mandrone.lob

Alle 19.00 eravamo con le gambe sotto al tavolo di casa…….

Non contenti…..o meglio, non contento (Io), mercoledi 27 agosto, sempre con partenza alle 4.00 con Andrea C. portiamo le chiappe in Val Salarno. Sci in spalle fino alla prima neve, che tra l’altro incontreremo un’ora dopo il Rif.Prudenzini.sal .

In verità, sono solo io con gli sci in spalle. Andrea è in scarpe da ginna…..gli scarponi da sci sono rimasti in cantina per sbaglio…..hihihihihihihihi….peggio per lui 😉sal 1

Giornata fantastica, calda, tanta neve e nessuno in giro. sal........Beh, alla fine ci ritroviamo in vetta…..uno con gli sci e l’altro in scarpe da ginnastica…….direi che abbiamo effettuato entrambi 2 rare ripetizioni estive in stili completamente diversi.sal

 

Ciauuu

Guerza

 

 

NUOVA VIA “Krapfen & Mojto” 250mt ED+ VII+ 6lung.

Un sogno che diventa realtà. Dopo tanto vagabondare tra queste crode finalmente ho scovato un angolo di paradiso. Prendete la parete piu compatta, piu bella, più bucata, più divertente…….sceccheratela con un pizzico di trad, di adrenalina ma di soste sicure……….contornatela con un compagno gustoso, ed ecco che avrete gli ingredienti giusti per scalare KRAPFEN & MOJTO.DSCN1365

In due riprese io ed Andrea Tocchini tracciamo un nuovo itinerario…….molto psyco in apertura. Davanti al primo di cordata solo placche placche placche a buchi……sbagliare sequenza può portarti a spaventose conseguenze. I pochi chiodi riusciti ad essere piantati sono stati lasciati, come del resto qualche cordino nelle frequenti clessidre. Le soste sono attrezzate per le calate con chiodo e fixe, uniti da cordino e maillon.IMG_1055

Necessari una serie di friends fino al 4cam, tricam e utilissimi gli alien o i metolius. Necessaria anche una buona dose di allenamento alle protezioni distanti e nella ricerca della sequenza esatta sui buchi.DSCN1183 I tiri non sono molto lunghi anche a causa della tortuosità dei passaggi. La via finisce in cresta dove si incontra una vecchia variante d’attacco allo spigolo Cassin.DSCN1383 Usciti dal diedro, non si incrocia la via ma si traversa 2mt su ballatoio a sx e si va a prendere la sosta.IMG_1084

Credo che questo fiore all’occhiello sia il top che si possa trovare in Concarena. IMG_1106Di seguito la relazione………RELAZIONE KRAPFEN E MOJTO

 

Dimenticavo……..perchè il nome Krapfen e Mojto???!!! Secondo voi come ci si sente dopo una colazione alle 4.30 del mattino a base di un grassissimo Krapfen e poi dissetarsi per tutto il giorno con una borraccia di super alcolico Mojto gentilmente travasato dalla notte brava del mio socio????!!!!!

RITORNO IN MONTAGNA FINALMENTE…..CON QUALCHE NOVITA’

Finalmente la meteo si è sistemata, o meglio, per la Concarena si….il portafogli sempre piu magro, si ribella a pedaggi e benzinai verso le montagne più ambite e “da curriculum”.

Poco male……..spero ci saranno tempi migliori.

Dopo aver passato qualche serata piovosa nel chiodare e provare il mio progetto in grotta G-POINT, liberato in dry tooling da Rivadossi (M10+) ma non ancora in libera (probabilomente sopra l’8a+), ecco che arriva l’alta pressione.g

Il 3 giugno, domenica, io e Sandro ci rechiamo al Pilastro Beppe Chiaf per concludere il progetto lasciato a metà a novembre 2012….stavolta in compagnia di Andrea Anello Tocchini.Chiacchere e Distintivo

Giornata molto nuvolosa con un vento micidiale che a volte ci costringe a sdraiarci per terra per non cadere all’indietro……la Patagonia non ci ha attirato molto quella giornata.

Terminiamo la via nel primo pomeriggio congelati!!

CHIACCHERE E DISTINTIVO       ED RS2+ 180MT (230MT SVILUPPO) 5lung. 7a e 3mt di A1.a

Vivamente dedicata alla politica, ai politici  e a tutti i governanti e governatori che gestiscono e manipolano l’Italia…..che per una manciata di voti, e qualche miliardo in tasca, ci fregano e illudono con le loro promesse utopiche.b

A parte questo piccolo sfogo, questa via è la prima che apro in Concarena in puro carattere sportivo. Fixe da 8, protezioni veloci con Cam fino al 4, serie di alien e micro, 10 rinvii e volendo corda singola da 80mt. Libro di via in sosta al penultimo tiro. Poi 60mt di facile cresta fino in vetta.f (2)Volendo si può scendere fino ad L4 utilizzando la calata della via “Delle Mogli” di Ralph posta in prossimità dell’ometto di vetta.c

La roccia è super su placche e fessure.d

Sabato scorso, ovviamente, son tornato con Anello perlustrando zone che non avevo mai visto da vicino…….abbiamo iniziato un nuovo progetto, ma mi ha stupito notare che esistono molte vie vecchie di cui non si sapeva l’esistenza.f Ancora una volta la Concarena insegna…….e anche i suoi predecessori!! e