Presi bene dalle alte temperature, domenica 17, io e Pippo, ci dirigiamo verso l’assolata e calda parete sud del Sasso Cavallo (Grigne-Lecco). Ovviamente l’idea era partita da me, ma confidavo nell’esperienza di qualche anno fa quando, proprio su quella parete, salivo Dieci Piani Di Morbidezza con temperature abbastanza miti. Alle 7 siamo al parcheggio ma la situazione è pressochè preoccupante. Tre alpinisti partono dal sentiero con gli sci sullo zaino, e il paesaggio dà certamente ragione a loro….condizioni invernali. Il cielo è molto nuvoloso, e un leggero strato di palline di polistirolo fanno intendere ad una nevicata durante la notte appena trascorsa. Decisi procediamo, tempo per cambiare idea ne abbiamo visto le circa 3 ore di avvicinamento. Fatto sta che dopo due ore ci ritroviamo in cima al canale ghiacciato da scendere, dove la ferrata infissa nelle sue viscere è completamente sepolta dalla neve. Abbiamo gia camminato per un’ora nella neve alta e ci siamo spaccati i polpacci su di un pendio a 75° in scarpe da ginna. Non senza fatica, scendiamo il canale e in mezz’ora siamo all’attacco della nostra via…..FEBBRE DA CAVALLO 7b, 10 lung., 280mt. Parto io su un pericoloso tiro di 6c, un po friabile in alcuni punti e spittato moooolto lungo nei tratti placcosi. Arrivato in sosta sto ancora tremando dal freddo e dal vento chetira dal canale, e di certo il cielo non ci farà scaldare sicuramente nelle prossime ore. Pippo si spara il secondo tiro di 6c+, stupendo su placche di aderenza gripposissime. Arrivo in sosta pure io, ma bastano pochi sguardi sfuggenti per capire che forse conviene tornare con un pochino di caldo in più…il mio termometro segnava 2°C e i prossimi erano 4 tiri molto sostenuti. Incazzati per la giornata buttata torniamo all’auto zuppi dalla neve patta che con le temperature in aumento mollava di minuto in minuto. Ovviamente all’auto esce il sole, ed il termometro segna gia 7°C.
Sabato 23 però andiamo a botta sicura…..come vedremo dopo in tutti i sensi.
Scarico da internet una relazione del fortissimo Nicola Tondini riguardante una via del 2006 aperta a Brentino a dx di Piastrine Selvagge. Si chiama Gioco Di Equilibri e gia il nome è tutto un programma. I tiri si susseguono in quest’ordine: 7a, 7b, 7c+, 6c, 7b/c. Mi sento molto in forma sulla scalata tecnica, quindi decido di buttarmi su questa via che presenta 7 spits a tiro (ognuno dai 35 ai 45mt). Sia io che Pippo scaliamo a vista il primo tiro di 7a, mentre il secondo di 7b riusciro solo io a salirlo clean a causa di un volo di circa 8mt del giovane in uscita, il quale è andato rovinosamente a sbattere il tallone su un bombè sotto al tetto malefico. Reagisce bene però, quindi si tira sulle corde fino al punto critico ed arriva in sosta. Tocca a me il chiave di 7c+, che presenta una placca iniziale e una bella pala strapiombante in uscita. Imbrocco la sequenza dei buchi fino ad un metro dall’uscita ma, come era ovvio che fosse, arriva l’inculata che mi obbliga al resting. Fatto sta che arrivo in sosta incoraggiato dalla vicina cordata su Piastrine Selvagge composta da Beppe ed Anello. Arriva Pippo in sosta con una caviglia da panico…molto molto gonfia ma, da bravo coglione (come lo sono io del resto) attacca il tiro di 6c, che gli riesce tra l’altro a vista. Quindi, a questo punto, manca l’ultimo di 7b/c che , per quel che ormai conosco dello stile Tondini, deve proprio essere un’inculata plateale. Cazzo…così è!! Placca verticale su micro appigli con piedi in aderenza. Più che una scalata si è dimostrata una dura lotta con l’alpe, ma alla fine son riuscito ad arrivare in sosta. Pippo dall’alto mi chiede di calarmi, la sua caviglia è bloccata a causa del versamento. In quattro doppie siamo alla base ein circa un’ora alla macchina. Nonostante tutto siamo molto contenti e orgogliosi della salita ed, in particolare per me, sapere che le vie del Tondo sono sempre un’incognita a causa della sua rinomata chiodatura stile Hard Long And Free!!!
Diagnosi mia e del medico= gran botta, 10 giorni di riposo e vai sereno………
PS. Un grande complimentone per la recente salita della parete Nord dell’Eiger per gli amici Dario Sandrini e Claudio Inselvini, il quale ha chiuso il cerchio della trilogia……birra a fiumi allora……